Scheda Libro: Labirinti Mediterranei – Alexis Tzompanakis

Titolo : Labirinti Mediterranei

Sottotitolo: tessuto, paesaggio e spazialità tra europa e periferia ellenica

Autore: Alexis Tzompanakis

Anno : 2012

Casa editrice : Alinea editrice, Firenze

Il testo si pone l’obiettivo di analizzare una specificità, quella della spazialità ellenica, nell’ambito della condizione post moderna, partendo da una rilettura del Moderno che ipotizzi l’esistenza di una pluralità di moderni le cui diverse declinazioni si riflettono nella compresenza di duplici realtà, quella centrale e quella periferica, nella sua specifica declinazione dell’ambito ellenico / mediterraneo.

La dissoluzione delle Grandi Narrazioni della condizione post moderna teorizzata da Lyotard pone le basi per una dissoluzione della visione monolitica della storia che si trasforma in una molteplicità di “piccole narrazioni“, introducendo il concetto fondamentale di relatività, secondo cui ogni luogo è al tempo stesso “centro del se è periferia di un altrove”. Tra le piccole Narrazioni, quella Mediterranea, complementare alla narrazione occidentale, a sua volta declinabile in una pluralità mediterranea data dalla presenza delle diverse culture.

Il testo, partendo dal dualismo premodernita-modernita, periferia è centro, lunghe durate e fuga in avanti, mediterraneo e Europa, locale e globale, ne analizza il risultato di carattere di ibridazione della metropoli contemporanea dato dal sincretismo di questi caratteri antitetici già presenti nel mito, luogo dell’epifania del conflitto per eccellenza.

In quest’ottica, la specificità mediterranea/ ellenica è emblematica di una spazialità instabile e labirintica data proprio dall’ibridazione del carattere premoderno, locale delle forme di vita tradizionali scandite dal tempo delle lunghe durate e dalle dinamiche forme di vita moderne, da cui scaturisce una modernità ibrida.

Analizzando questa specificità attraverso diversi sguardi, dal rapporto processuale con l’antichita di Schinkel all’insieme fratturato di lecorbusieriana memoria fino a quello proiettato di Pikionis e agli spazi intermedi e alle soglie multiple di Kostantinids fino al concetto di campo del Team X, il testo analizza le concezioni spaziali fenomenologiche e il rapporto con il contesto/paesaggio che hanno caratterizzato la ricerca architettonica ellenica fino ad oggi, analizzando le componenti che hanno contribuito alla mancata assimilazione del Moderno nella sua pienezza,innescando nuove e aperte riflessioni sulla città contemporanea.

CITAZIONI:

“il Mediterraneo non è, quindi, ne pura storia né mera geografia; (…) esso assomiglia sempre più a un ipertesto, a una corografia soggettiva e policentrica che disegna città, porti, territori, registrandoli su un Portolano di vie marittime e terrestri in cui ogni luogo è al tempo stesso centro del sé e periferia dell’altrove “

KEYWORD: Mediterraneo; centro è periferia

“il mito è il luogo dell’epifania del conflitto e il sincretismo ne è il prodotto. Esso si inscrive all’interno di una dialettica incessante che possiede, sin dall’epos tragico, il valore complesso dell’opera aperta. (…) Dualità dialettiche e conflitti : permanenza e impermanenza, ordine e caos, spazio pubblico e spazio privato, divinità olimpiche e ctonie, apollineo e dionisiaco; questa dialettica tragica tra equilibri instabili costituisce in nuce l’identità europea e da anche la cifra della contemporaneità. Tra le pieghe dell’identità europea si possono scorgere quelle specificità che la innervano “

KEYWORDS: Sincretismo, Dualità dialettiche, specificità.

“con il progetto per l’Acropoli, Schinkel riesce a dimostrare che il passato non offre nessun insegnamento se l’invenzione non lo interpreta. Le giustapposizioni di edifici che Schinkel e Piranesi collezionando, danno luogo ad una città fatta di addizioni e frammenti aggregati in maniera paratattica senza ordine o gerarchia. È una struttura ampliabile all’infinito ma priva di una legge di sviluppo. “

KEYWORDS: Passato,frammenti.

“l’Acropoli è, per Le Corbusier, un’unica immensa metafora che non ambisce ad alcuna sintesi, ma intende esplorare le possibilità formali offerte dalle molteplici condizioni di equilibrio;all’interno di esse il conflitto non viene mediato, ma vissuto nella pienezza delle sue contraddizioni e delle sue instabilità

KEYWORDS: Conflitto, contraddizioni, instabilità

Lascia un commento